I fan incalliti dell’Alto Adige lo sanno già: gli altoatesini sono una razza a sé. Per di più, a causa delle due culture contrapposte, delle tre lingue ufficiali e della storia movimentata, l’altoatesino tipico non esiste proprio. Sicuramente sanno anche che l’Alto Adige è la provincia più settentrionale d'Italia, da non confondere con il vicino Trentino. Sanno che si “va a funghi” solo con un permesso speciale, che i cinque mercatini di Natale altoatesini non si possono visitare tutti in un sol giorno e che, oltre a würstel, speck e strudel, ci sono molti altri prodotti tipici locali – soprattutto dolci.

Da sapere:

Come si comunica con la gente locale?
Gli altoatesini sono proprio bella gente: basta pensare agli atletici maestri di sci, agli affascinanti figli degli albergatori oppure ai giovani contadini. Per non parlare delle attraenti altoatesine nei loro costumi tradizionali, spesso vere e proprie bellezze d’altri tempi! Semplicità, allegria, nessuna timidezza e una simpatica battuta bastano per rompere il ghiaccio.

L’altoatesino è un italiano, un austriaco oppure un tedesco?
Attenzione, navigate in acque agitate! Ogni altoatesino la pensa a modo suo. Secondo la carta d’identità l’altoatesino è, a tutti gli effetti, un italiano; guardando la storia, spesso vanta radici austriache, ma in generale è semplicemente cittadino del mondo. Sicuramente è molto legato alla valle di provenienza (Val Venosta, Val Passiria, Valle Isarco, Val Sarentino, ecc.), alla zona (Bassa Atesina, Val Badia) oppure semplicemente al paese di nascita. In fondo, un po' di sano campanilismo non ha mai fatto male a nessuno.

Quali mete turistiche vistare in una settimana?
Questa è la tipica domanda del turista stressato. Ecco come organizzarsi per non perdersi i luoghi più importanti. Lunedì: i Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano. Martedì: visita di una delle molte cantine vinicole lungo la Strada del Vino con degustazione. Mercoledì, in caso di pioggia: visita al museo di “Ötzi” (l’Uomo venuto dal ghiaccio) e shopping sotto i portici di Bolzano. Giovedì, tempo permettendo: escursione nella Gola del Bletterbach ad Aldino – Patrimonio Mondiale UNESCO dal 2009. Venerdì: viaggio con il Trenino del Renon, passeggiata attraverso i boschi di larici dell'altipiano del Salto oppure visita ai ricamatori della Val Sarentino per ammirare il tradizionale ricamo su cuoio a penna di coda di pavone. Non dimenticate macchina fotografica e videocamera!

Posso ammirare il panorama anche viaggiando in macchina?
Davanti a voi il meraviglioso panorama altoatesino e dietro di voi una coda di autisti che suonano il clacson, imprecano e gesticolano freneticamente. Anche se in Alto Adige non esistono limiti di “bassa velocità”, meglio non abusare troppo della pazienza della popolazione locale! Meglio parcheggiare e ammirare il paesaggio in tutta tranquillità!

Quanta frutta posso raccogliere nei frutteti?
“All’escursionista la natura, al contadino la frutta”. Questa scritta si trova sovente incisa in qualche tavoletta di legno posta nei frutteti e vigneti. Non c’è da aggiungere nulla di più, perché se ogni turista mangiasse un grappolo d’uva oppure una mela i contadini ben presto sarebbero rovinati. Molti contadini, però offrono la loro frutta in vendita diretta.

Quali sono i souvenir da portare a casa?
C’è solo l’imbarazzo della scelta tra oggetti kitsch, nostalgici e trendy. Se però si acquista un prodotto culinario tipico non si sbaglia mai: Speck saporito, vino pregiato, marmellata fatta in casa, un tris di canederli (sottovuoto) oppure un flaconcino d’aria di montagna dell’Alto Adige!

Quanti grappini bere con l’oste in malga?
In questo caso la prudenza non è mai troppa. Un “no grazie” offende l’oste, un grappino facilita la digestione, due grappini favoriscono l’amicizia, tre grappini aumentano la qualità della vita, ma poi è meglio fermarsi!

Come impressionare un altoatesino?
Beh, il modo c'è: il più semplice è quello di imparare qualche parola di tedesco, anzi, meglio ancora, di dialetto altoatesino! Troppo facile? Provate a mungere una mucca, o a pulire la stalla. Oppure a spaccar legna, ballare uno Schuhplattler, o a far schioccare una frusta, o a giocare a Watten, o a piantare un chiodo con un colpo solo.